sabato 20 marzo 2021

UNA FINESTRA AFFACCIATA SUL FUTURO

 Riprendo il titolo apparso nell’edizione settimanale de “Il Cittadino” di Monza e Brianza di sabato 13 marzo 2021 dedicato all’ambito di trasformazione urbanistica ex Allocchio Bacchini in Seveso, perchè giustamente e non a caso parla di futuro.

Corso Garibaldi altezza Allocchio Bacchini

L’ambito di trasformazione in questione è il più grande previsto dal Piano di governo del territorio della città di Seveso.

Questi sono i pesi indicati nell’attuale PGT

le destinazioni sono un giusto mix tra residenziale commerciale e servizi pubblici e privati con 16.024mq di area da cedere per spazi aperti. Questo da PGT.

Da Via Martiri Ungheria

Sappiamo bene tutti che l’interlocuzione con l’operatore privato possa portare a prevedere una variante di Piano. Questo è da mettere in conto e lo reputo quasi normale. Purchè il processo avvenga su basi il più trasparenti possibili e entri nel merito progettuale sia urbanistico che architettonico con la consapevolezza che stiamo mettendo mano a un ambito strategico per la città tutta.

Per intenderci non ci aspettiamo un intervento banale e di scarso respiro. L’approccio deve essere quello che c’è stato per citylife e porta nuova per Milano, sapendo certo che siamo Seveso ma lo spirito deve essere rivolto al futuro in egual modo. La contemporaneità ci obbliga a farlo non sono ammessi impatti insignificanti sia sotto l’aspetto ambientale che tecnologico. Serve un progetto di ampio respiro capace di dialogare con il resto della città e al contempo essere porta d’ingresso distintiva e moderna della città di Seveso visto che l’area si trova su Corso Garibaldi. Questo bagaglio valoriale credo interessi anche alla parte venditrice la Fondazione Opera Pia Porro.

Non servono Archistar ma nemmeno studi professionali mestamente proni a soddisfare una mediocre speculazione senza visione alcuna.

rovi sulla recinzione della proprietà

Serve recuperare al più presto lo spirito giusto in linea con la modernità di oggi. Qualora tutti gli attori (operatori privati, enti pubblici) sono già in sintonia con questo spirito allora serve manifestarlo e renderlo pubblico. Leggere sulla stampa come abbiamo fatto, captare i rumors in Paese, il bisbiglio politico di una provincia periferica e addirittura apprendere dell’esistenza di una masterplan che promuove la vendita di un lotto senza un’adeguata presentazione e illustrazione del progetto, non c’è niente di più retrogrado.

Non si deve aver paura della trasparenza, di un dibattito alla luce del sole, nella consapevolezza generale di trovare il giusto equilibrio tra interesse pubblico e quello privato. Se l’Amministrazione Comunale capisce questo, tutta la città si avvantaggia.

Da quanto apprendiamo trattasi di una proposta a prevalenza commerciale con una parte destinata a significativi servizi sanitari d'indubbio interesse.

Attendiamo di conoscere nello specifico il progetto e le indicazioni espresse dalla Amministrazione Comunale visto che una variante di Piano si rende necessaria. 


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