giovedì 25 aprile 2024

IL 25 APRILE SIAMO QUI CON LE NOSTRE BANDIERE PER RIAFFERMARE LA LIBERTà E LA DEMOCRAZIA DELL’ITALIA LIBERATA

IL 25 APRILE SIAMO QUI CON LE NOSTRE BANDIERE PER RIAFFERMARE LA LIBERTà E LA DEMOCRAZIA DELL’ITALIA LIBERATA

Un anno prima dell’omicidio di Matteotti, Mussolini da “Il popolo d’Italia”, pronunciava queste parole:

“Quanto a Matteotti, volgare mistificatore, notissimo vigliacco e spregevolissimo ruffiano, sarà bene che si guardi. Che se dovesse capitargli di trovarsi, un giorno o l’altro, con la testa rotta (ma proprio rotta) non sarà certo in diritto di dolersi dopo tanta ignobiltà scritta e sottoscritta.”

A Matteotti fu tolta la parola, tramite un efferato omicidio compiuto dai fascisti nel 1924.

Ed è proprio il grado di libertà di parola che è il termometro di uno Stato democratico: maggiore è la libertà di parola, maggiore uno stato può definirsi liberale e democratico.

Oggi più che mai (ormai da oltre vent’anni), questa libertà è minata continuamente.

A livello nazionale, stiamo assistendo a colpi di censura sui media verso chi critica il Governo e a uno stravolgimento della par condicio in TV, fatto grave denunciato dagli stessi giornalisti RAI.

A Seveso, il nostro capogruppo in Consiglio Comunale, insieme alle altre forze di minoranza, si è visto negare la possibilità di esprimere contrarietà verso lo stravolgimento dell' organizzazione della commemorazione del 25 aprile.

Oggi, questa amministrazione cancella la laicità del 25 aprile mischiando la Messa religiosa ad un evento che nulla ha a che fare col credo delle persone, impedisce di suonare i canti partigiani sostituendoli con canti ecumenici, toglie la parola all’ANPI, da sempre protagonista della giornata, inserisce racconti di una battaglia contro il nemico invasore definendola guerra civile, compiendo revisionismo storico, modificando di fatto il ricordo di una lotta che fu in primis di resistenza e di liberazione sia dai nazisti ma anche da una dittatura durata vent'anni, quella fascista che, a partire dall'omicidio di Matteotti, fece della violenza e della soppressione della libertà di parola due punti cardine del proprio agire.

Oggi più che mai siamo qua con le nostre bandiere per affermare che il Partito Democratico è antifascista.

Vorremmo sentire questa parola, ANTIFASCISTA, uscire dalla bocca della Sindaca, dagli Assessori e dalle Assessore e da tutti i consiglieri e le consigliere comunali, non solo per rispettare la Costituzione ma anche per ribadire che l antifascismo è una parte fondante della nostra comunità.

Per noi il 25 aprile non dovrebbe essere la celebrazione solo di una parte politica, bensì é, o dovrebbe essere, di tutti i partiti, associazioni e di ognuno di noi: oggi più che mai, a Seveso, il PD prende una posizione netta al fianco di ANPI, come a Milano, e di tutti i cittadini di qualsiasi credo e colore politico che con noi vogliono ricordare la memoria di chi ha combattuto per liberarci da nazisti e fascisti e di chi è morto per la nostra libertà, facendo “parlare” la propria bandiera contro ogni censura

giovedì 18 aprile 2024

GUERRA ALL'ANTIFASCISMO A SEVESO: TEMPI BUI



Chi oggi vi dice che il fascismo non esiste più, si sbaglia. E anche di grosso. Ci sono tanti esempi di neofascismi in Europa e nel mondo che ci vorrebbe un trattato per elencarli tutti. 

In Italia il primo partito è Fratelli d'Italia, erede di quel Movimento Sociale Italiano che raccoglieva gli ex repubblichini e i reduci del Ventennio. 

Ne conoscerete molti che farneticano che "quando c'era lui i treni arrivavano in orario" o altre bestialità, tanti pressapochisti che sminuiscono i continui attacchi che i governi di destra conservatori portano alle libertà degli individui. 

D'altronde è difficile poter chiedere il contrario a chi in Europa è amica e amico di Orban e Le Pen. 

Ricordiamo che in Ungheria la nostra connazionale Ilaria Salis, monzese, è in carcere senza prove concrete e tenuta in catene durante il processo per aver presenziato e espresso il suo dissenso verso una manifestazione nazista. 

Oggi più che mai serve ribadire a voce alta che siamo tutti antifascisti e che il fascismo è un male assoluto. 

Ne abbiamo discusso nella nostra sede sabato sera con Cecco Bellosi, autore del libro "sotto l'ombra di un bel fior" (il nostro Circolo ne ha regalato una copia alla Biblioteca di Seveso) che ci ha portato le memorie dei partigiani di Dongo che catturarono e fucilarono Mussolini. 

Ne parleremo domenica 21 al Museo Diffuso della Resistenza a Torino durante la Gita del Partigiano. 

Perché la memoria va mantenuta, così come l'attenzione verso chi si insidia nelle fila del governo mascherato da liberale ma in realtà vuole riportarci ai livelli del Ventennio. 

A questo scopo, l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) rappresenta l'associazione che per definizione tiene viva la memoria tramite i ricordi tramandati da chi, anche se non c'è più, ha lottato per la nostra libertà dall'invasore nazista e dalla dittatura fascista. 

Cosa c'è di più eclatante e trasparente nel voler cancellare questa memoria collettiva, che sminuire in occasione del 25 aprile l'Anpi come una delle tante associazioni del territorio, togliendole la parola e lasciandola in un angolo? 

Questo è ciò che sta succedendo a Seveso: accadde già cinque anni fa e si ripete oggi con questa amministrazione composta sempre dagli eredi dell'MSI, dalla Lega per Salvini, amico di Orban e dai loro compagni di banco. 

Si nascondono dietro alla laicità del 25 aprile, accusando l'Anpi di essere schierata (ma l'Anpi non nega a nessuno di potersi iscrivere, di qualunque appartenenza politica sia), per poi far celebrare una Messa davanti al monumento dei caduti (luogo laico) che laica non è, quando l'unico scopo è di rivoluzionare e rileggere la storia per denigrare i liberatori e riabilitare gli oppressori. 

Si vergognino i rappresentanti di questa amministrazione che se oggi possono parlare liberamente è perché uomini e donne di diversi schieramenti politici, antifascisti, hanno lottato anche per loro: potrebbero essere i loro nonni e bisnonni che oggi, a causa della loro insipienza, rischiano di essere cancellati con un colpo di spugna. 

sabato 13 aprile 2024

 


Ad Agosto 2023 la Sindaca appariva felicemente sui giornali locali perché il Comune aveva ottenuto il benestare del Ministero per il cronoprogramma per la realizzazione della nuova struttura dell’unica scuola dell’infanzia pubblica di Seveso, la Scuola Rodari dell’Altopiano.

Oggi, non solo quel cronoprogramma non è stato rispettato, mettendo a serio rischio il finanziamento statale di 3,5 milioni di euro, ma non c’è l’ombra di una data per l’inizio dei lavori.

Per non farci mancare nulla l’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, ha inviato una comunicazione alla Sindaca di irregolarità nella modalità dell'affidamento diretto per la progettazione dell’opera, eludendo di fatto la normativa che obbliga sopra certi importi ad affidarsi a un bando di gara, un atto grave che denota incompetenza, inaffidabilità, ai confini della legalità nella gestione del bene pubblico.

Peggiore del buco è la toppa, con cui la Sindaca, ancora una volta, cerca di scaricare le colpe su altri, in questo caso i dipendenti comunali, rei a suo dire di aver commesso le irregolarità: o mente e sapeva che cosa stava succedendo, o questa amministrazione non è in grado di gestire la macchina comunale.

In un’azienda qualunque, l’amministratore sarebbe stato licenziato seduta stante: noi non possiamo farlo, ma sarebbe dignitoso che questa maggioranza lasci il posto a chi tiene veramente a Seveso e fare il bene per i suoi cittadini.

Il rifacimento di un’opera fondamentale come una scuola dell’infanzia sta subendo ritardi inaccettabili, errori procedurali e addirittura assegnazioni contro le norme che stanno mettendo a serio rischio il compimento, nonostante sia un’opera finanziata coi soldi pubblici.

Le famiglie che frequentano la scuola saranno costrette a spostarsi a San Pietro, con non pochi disagi per chi vive nel quartiere e accompagna i figli a scuola a piedi spesso con l’aiuto dei nonni, andando a pesare sulla via San Carlo dove già lo scempio del senso unico sta creando non pochi disagi.

L’ennesimo esempio di una mala gestione che la Sindaca e la sua maggioranza, celandosi dietro all’inaugurazione dei parchetti per i cani dal costo spropositato (oltre 50000 euro) e delle feste di paese, rischia di lasciare Seveso ferma al palo.

lunedì 1 aprile 2024

DOMANDE E RISPOSTE PER IL PROBLEMA DEL PASSAGGIO A LIVELLO DI VIA LEONCAVALLO (E OLTRE)




Ci troviamo di fronte a domande dei Cittadini che ci chiedono “ma perché non avete votato a favore dell’ordine del giorno in Consiglio Comunale?” o altri che ci accusano “pensate solo al colore politico”.

Troviamo che ci sia un pò di chiarezza da fare su un tema complesso che l’attuale maggioranza e i suoi promotori cercano di minimizzare.

Cosa han chiesto di votare l’attuale maggioranza in Consiglio Comunale?

Un ordine del giorno, ovvero una sollecitazione su vari temi riguardanti i lavori dei sottopassi e della chiusura del passaggio a livello di via Leoncavallo.

Chiedono di appoggiare la Sindaca per apportare migliorie al progetto.

Cosa ha deciso di fare il PD?

Il PD ha deciso di abbandonare l’aula e non votare né a favore né contro l’ordine del giorno, il che non ha cambiato di una virgola l’esito del voto: la maggioranza ha votato a favore perché ha, di fatto, la maggioranza dei voti.

Era necessario un ordine del giorno per richiedere di tenere il passaggio a livello di via Leoncavallo aperto?

No, assolutamente. Per stessa ammissione della Sindaca e del capogruppo della Lega Miotti, le istanze e il lavoro dell’amministrazione nei confronti di Ferrovienord va avanti da due anni. Anni in cui le richieste della minoranza (tra cui non chiudere il passaggio a livello di via Leoncavallo) sono rimaste inascoltate.

Perché il PD ritiene che sia inutile il voto oggi di quelle istanze?

Innanzitutto perché chiedere di cambiare un progetto quando il cantiere è già partito, è una presa in giro.

Chiaramente molti dei punti richiesti non sono attuabili e se lo fossero stati, la maggioranza e la Sindaca avrebbero dovuto discuterli in questi due anni.

Perché il PD ritiene una presa in giro questo voto?

Perché è il tentativo della maggioranza di non prendersi le proprie responsabilità, facendo leva sull’unione di intenti quando la maggioranza stessa ha portato avanti per due anni, per sua stessa ammissione, questo progetto.

C’è ancora speranza che il passaggio a livello di via Leoncavallo non venga chiuso?

Il Presidente di Ferrovienord Caradonna ha detto “vedremo cosa si potrà fare” ma ha ribadito che le direttive di Regione Lombardia ed RFI sono di chiudere i passaggi a livello, per motivi di sicurezza.

Noi da sempre diciamo che per ogni passaggio a livello chiuso di deve creare un sottopasso.

Ma noi non governiamo, non siamo ai tavoli con Ferrovienord.

Chi si siede ai tavoli è questa maggioranza e la sua Sindaca.

Non ci prendano quindi in giro, si prendano le responsabilità di ciò che han deciso e le prendano davanti ai cittadini

Cosa vorreste dire ai Cittadini di San Pietro?

Diciamo che se l’ordine del giorno fosse stato frutto di un tavolo condiviso, per cui la nostra presa di posizione in Consiglio avrebbe determinato la garanzia di un miglioramento delle condizioni dei Cittadini del quartiere, l’avremmo votato indipendentemente dall’appartenenza politica (come abbiamo fatto in altre occasioni).

Qui non vogliamo prendere in giro i cittadini e denunciamo che l’ordine del giorno è un insieme di tante idee confuse di cui molte inapplicabili.

Se la Sindaca ritiene di poter portare a casa qualcosa di quelle idee, che convochi un gruppo di lavoro allargato, maggioranza, opposizione e Ferrovienord e si lavori in tal senso.

Noi non diamo la spalla alle prese in giro e alle votazioni per levarsi le responsabilità di dosso.

IL 25 APRILE SIAMO QUI CON LE NOSTRE BANDIERE PER RIAFFERMARE LA LIBERTà E LA DEMOCRAZIA DELL’ITALIA LIBERATA

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