mercoledì 15 marzo 2023

NON SOLO LA SALA MATRIMONI SEVESO MERITA PIU' ATTENZIONE

 COMUNICATO STAMPA

 


I Consiglieri Comunali Gianluigi Malerba e Anita Argiuolo hanno fatto visita alla saletta di Villa Dho (località Altopiano di Seveso) destinata ai matrimoni civili e da tempo chiusa per un cedimento nel pavimento. 

I Consiglieri auspicano che il prossimo bilancio di previsione indichi le risorse necessarie affinché si possa procedere al ripristino della saletta per matrimoni in Villa Dho. Una saletta piccola ma in un contesto quello del parco che ben si presta a tenere le cerimonie dei matrimoni soprattutto nelle belle stagioni. 

Tutti i comuni limitrofi e non solo fanno a gara nel mostrare e vantare location per i matrimoni civili che per armonia e buon gusto sono biglietti da visita della città. 

Purtroppo non è il caso di Seveso ed è ora di porvi rimedio.


RASSEGNA STAMPA  dal Giornale di Seregno 

Il Pd segnala e sollecita la messa in sicurezza di strade come Via Vignazzola l'adeguamento della Petitosa per la sua fruizione e come detto sopra si sollecita d'intervenire al rirpristino della sala matrimoni di Villa Dho




giovedì 9 marzo 2023

LA STRAGE DI CUTRO



Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio è avvenuta una delle peggiori tragedie legate all'immigrazione nel Mediterraneo che si ricordi. Un'imbarcazione si è infranta contro una secca, il mare era molto agitato, le persone sono precipitate in acqua. Il barcone si è spezzato. Per chi si trovava sottocoperta non c'è stato niente da fare. La mattina del 26 febbraio la luce dell'alba ha restituito un'immagine drammatica: la spiaggia di Steccato di Cutro era diventata un tappeto di morti. Sull’imbarcazione si stima ci fossero dalle 180 alle 250 persone. Attualmente le vittime accertate sono 72 (tra cui decine di donne e bambini); mentre è incerto il numero dei dispersi, gli ultimi due corpi (per ora) restituiti dal mare sono di una giovane donna e di una bambina di tre anni. Altre decine di persone, per fortuna, si sono salvate e sono state immediatamente soccorse.

Il viaggio della speranza finito in tragedia era partito 4 giorni prima dalla Turchia, nella nuova rotta usata dai trafficanti di esseri umani verso le coste dell’Europa.

All’indomani della tragedia il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella conferenza stampa ha rilasciato dichiarazioni terribili: “il problema non è salvarli o non salvarli, il problema è non farli partire”.

Certo la questione sarebbe non farli partire se vivessimo in un mondo ideale, ma questo è solo un modo per non assumersi le responsabilità. Non c’è nulla di degno in una politica che non sa fare i conti con una realtà, come quella delle migrazioni causate dalla guerra, dalle persecuzioni, dagli sconvolgimenti climatici, che saranno sempre più frequenti e migliaia di persone busseranno sempre di più alle nostre porte. La questione principale sarebbe affrontare seriamente un cambiamento culturale e di stile di vita. Oggi l’80% delle risorse del pianeta (alimentare, di materie prime, ecc) è in mano al 20% della popolazione mondiale mentre l’80% della popolazione mondiale vive con il 20% delle risorse; con un disequilibrio così è chiaro che molte persone cercano nuovi posti in cui vivere e, purtroppo, anche a causa dei cambiamenti climatici che limitano ulteriormente l’approvvigionamento alimentare si prevede un aumento dell’immigrazione.

Se i cambiamenti di stili di vita sono a lungo termine ma le cui basi vanno gettate ora attraverso politiche di transizione ecologica e ridistribuzione delle risorse, la politica nell’immediato può, anzi deve prevedere canali di ingresso seri e legali, perché non c’è niente di onorabile in una politica che si limiti al solo a passerelle tra i Paesi di partenza dei migranti e nel regalo di qualche motovedetta utile a riportare un manipolo di persone nei lager libici.

Da inizio anno, infatti, sono sbarcati in Italia oltre 14 mila persone. Nello stesso periodo del 2022 erano 5.400 e nel 2021 4.300. Insomma, il decreto Ong appena varato dal parlamento non ha avuto nessun effetto limitante. Complicare la vita alle ong che salpano per salvare vite umane non abbatte i numeri degli sbarchi ma aumenta il numero dei migranti e dei morti.

La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile, è solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.

Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.

Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 72 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare.

È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.

Per questo l’ 11 marzo alle ore 14.30 è stata promossa una mobilitazione nazionale sulla spiaggia di Cutro.

A chi non potrà essere a Steccato di Cutro i promotori dell’organizzazione chiedono di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag  #fermarelastrage.


Dal Circolo PD Seveso

Nadia Pogliani

 

 

Fonti:

https://www.vita.it/it/article/2023/03/08/strage-di-cutro-la-politica-litiga-la-societa-civile-risponde/166041/

https://comune-info.net/appuntamento/fermiamo-la-strage-subito-manifestazione-nazionale-a-cutro/

https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/naufragio-crotone-cosa-e-successo



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