Nella notte
tra il 25 e il 26 febbraio è avvenuta una delle peggiori tragedie legate
all'immigrazione nel Mediterraneo che si ricordi. Un'imbarcazione si è infranta
contro una secca, il mare era molto agitato, le persone sono precipitate in
acqua. Il barcone si è spezzato. Per chi si trovava sottocoperta non c'è stato
niente da fare. La mattina del 26 febbraio la luce dell'alba ha restituito
un'immagine drammatica: la spiaggia di Steccato di Cutro era diventata un
tappeto di morti. Sull’imbarcazione si stima ci fossero dalle 180 alle 250
persone. Attualmente le vittime accertate sono 72 (tra cui decine di donne e
bambini); mentre è incerto il numero dei dispersi, gli ultimi due corpi (per
ora) restituiti dal mare sono di una giovane donna e di una bambina di tre
anni. Altre decine di persone, per fortuna, si sono salvate e sono state
immediatamente soccorse.
Il viaggio
della speranza finito in tragedia era partito 4 giorni prima dalla Turchia,
nella nuova rotta usata dai trafficanti di esseri umani verso le coste
dell’Europa.
All’indomani
della tragedia il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella conferenza
stampa ha rilasciato dichiarazioni terribili: “il problema non è salvarli o non
salvarli, il problema è non farli partire”.
Certo la
questione sarebbe non farli partire se vivessimo in un mondo ideale, ma questo
è solo un modo per non assumersi le responsabilità. Non c’è nulla di degno in
una politica che non sa fare i conti con una realtà, come quella delle
migrazioni causate dalla guerra, dalle persecuzioni, dagli sconvolgimenti
climatici, che saranno sempre più frequenti e migliaia di persone busseranno
sempre di più alle nostre porte. La questione principale sarebbe affrontare
seriamente un cambiamento culturale e di stile di vita. Oggi l’80% delle
risorse del pianeta (alimentare, di materie prime, ecc) è in mano al 20% della
popolazione mondiale mentre l’80% della popolazione mondiale vive con il 20%
delle risorse; con un disequilibrio così è chiaro che molte persone cercano
nuovi posti in cui vivere e, purtroppo, anche a causa dei cambiamenti climatici
che limitano ulteriormente l’approvvigionamento alimentare si prevede un
aumento dell’immigrazione.
Se i
cambiamenti di stili di vita sono a lungo termine ma le cui basi vanno gettate
ora attraverso politiche di transizione ecologica e ridistribuzione delle
risorse, la politica nell’immediato può, anzi deve prevedere canali di ingresso
seri e legali, perché non c’è niente di onorabile in una politica che si limiti
al solo a passerelle tra i Paesi di partenza dei migranti e nel regalo di
qualche motovedetta utile a riportare un manipolo di persone nei lager libici.
Da inizio
anno, infatti, sono sbarcati in Italia oltre 14 mila persone. Nello stesso
periodo del 2022 erano 5.400 e nel 2021 4.300. Insomma, il decreto Ong appena
varato dal parlamento non ha avuto nessun effetto limitante. Complicare la vita
alle ong che salpano per salvare vite umane non abbatte i numeri degli sbarchi ma
aumenta il numero dei migranti e dei morti.
La strage
di Cutro non è stato un incidente imprevedibile, è solo l’ultima di una
lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.
Sulle
responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.
Ma chi ha
responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la
realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita
di 72 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare.
È arrivato
il momento di dire basta e di fermare le stragi.
Per questo
l’ 11 marzo alle ore 14.30 è stata promossa una mobilitazione nazionale sulla
spiaggia di Cutro.
A chi non
potrà essere a Steccato di Cutro i promotori dell’organizzazione chiedono di mobilitarsi
online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui
social con l’hashtag #fermarelastrage.
Dal Circolo PD Seveso
Nadia Pogliani
Fonti:
https://www.vita.it/it/article/2023/03/08/strage-di-cutro-la-politica-litiga-la-societa-civile-risponde/166041/
https://comune-info.net/appuntamento/fermiamo-la-strage-subito-manifestazione-nazionale-a-cutro/
https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/naufragio-crotone-cosa-e-successo