sabato 13 marzo 2021

LA CRISI DEL NOSTRO PARTITO

 Dall'iscritto al Partito, Sergio Canova

Che bello! Ieri sera Enrico Letta, il nuovo segretario del PD, ha parlato in TV. E non da “Non è la D’Urso”, ma a “Propaganda Live”, dove spesso si dicono anche “cose di sinistra”. Non ha parlato molto (molto più in dettaglio si esprimerà nel discorso di domenica sera), ma ciò che ha detto a me è piaciuto.

L’affermazione che intende ascoltare la base, coinvolgendo i Circoli, penso sia musica per le nostre orecchie. Quindi siamo stati preveggenti a promuovere un dibattito, ancorchè per ora a distanza, tra i nostri iscritti. L’importante è che non diventi, come spesso è accaduto, una sorta di seduta di autoanalisi o di sfoggio di acume politico. Evitiamo perciò di perderci nelle speculazioni del tipo “Occorre avere una idea di partito” “Bisogna dire con chi pensiamo di andare” “Dobbiamo amalgamare le diverse anime del partito”. 
Sergio Canova e Gigi Malerba 2019 manifestazione a 
Monza delle "sardine"

Partiamo subito invece a dire noi alcune cose precise, da discutere e da portare ai vertici del PD.

- Primo: quali sono i principi basilari della nostra visione politica, cinque o sei non di più, che dobbiamo tutti condividere. 

- Secondo: una lista di priorità nelle azioni che il partito deve attuare, all’interno del Recovery plan, ma anche sul piano delle riforme e dell’allargamento dei diritti civili. 

- Terzo: cominciare a pensare con chi allearsi, perché se pensiamo di poter fare da soli, raggiungendo il 51% alle prossime elezioni, commettiamo lo stesso errore dei CinqueStelle, pur con la nostra esperienza e cultura politica.

Due parole su Renzi. Confesso a voi compagni che ho peccato, fidandomi di lui. Quando ha scalzato Enrico Letta, che io stimavo allora e ancor più stimo adesso, mi sono detto: “Forse ha ragione lui. Occorre un cambio di passo (locuzione tanto in voga anche in questi giorni), le sue idee innovative, elaborate con i giovani alla Leopolda (c’era anche il nostro Pippo Civati), possono davvero dare un’accelerata alle riforme che tutti vogliamo. Anche il termine rottamazione, che trovo improprio e avvilente riferito alle persone, poteva voler dire “liberiamoci dai lacciuoli che rallentano la spinta innovativa e promuoviamo le capacità e le idee dei giovani”. Inoltre mi dicevo che il fiorentino un po’ paraculo poteva essere un valido fronte al paraculo di Arcore. Mi sbagliavo. 

Renzi non rappresenta affatto il nuovo della politica, ma è un degno epigono dei politici che hanno sempre esercitato le loro capacità tattiche per distruggere. Appartiene alla genia dei Cossiga, dei D’Alema, di Bertinotti, di Mastella, di Franco Marini (senza volerlo, ho fatto un breve elenco dei sicari Prodi).

Ma ora basta parlare del passato. Guardiamo avanti e prepariamoci a fare un bel dibattito precongressuale.

Abbiamo due anni di tempo. Utilizziamolo bene.

Sempre di Sergio Canova riportiamo sue considerazioni del 2009 , un contributo sempre attuale 


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