sabato 29 maggio 2021
martedì 11 maggio 2021
DDL ZAN PER UNA MENTALITA' SENZA ODIO E DISCRIMINAZIONI
Nadia alla manifestazione di Milano |
In molti in questo periodo si stanno
domandando se il DDL Zan sia davvero necessario. Noi crediamo di sì per due
motivi: è necessario dal punto di vista legislativo e dal punto di vista culturale.
Dal punto di vista legislativo i
detrattori del DDL affermano che la legge contro le discriminazioni c’è già, ci
si riferisce in particolare alla legge Mancino. Anche chi non è esperto in
materia giuridica può cercare la legge Mancino
che all’articolo 1 recitata così: “è punito chi diffonde in qualsiasi modo idee
fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero incita a
commettere atti di discriminazione per
motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Non bisogna essere dei
giuristi per rendersi subito conto che questa legge è incompleta, il DDL Zan,
infatti, interviene per sanare questa mancanza, il disegno di legge prevede
quanto segue: “sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: oppure fondati
sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o
sulla disabilità”. Quindi come si può notare alla legge già in vigore si
aggiungono quelle discriminanti basate sulle questioni legate alla sessualità,
al genere e alla disabilità. Questo agli occhi di noi comuni cittadini può sembrare
un dettaglio ma per un giudice che deve sanzionare un reato questo “dettaglio”
è fondamentale.
Altra questione presente nel DDL Zan è
la richiesta di stabilire una giornata nazionale contro l’omofobia, la
lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del
rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le
discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e
dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità
sociale sanciti dalla Costituzione. In occasione di tale giornata potranno
essere organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile alla
sensibilizzazione contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale,
al genere o alla disabilità.
Le scuole, nel rispetto del piano
triennale dell’offerta formativa e del patto educativo di corresponsabilità,
nonché le altre amministrazioni pubbliche provvedono a promuovere attività
legate a queste tematiche.
Questa richiesta ha scatenato le
critiche più feroci del mondo contrario al DDL e le motivazioni riportate sono
tra le più assurde. Il timore sembrerebbe che parlando ai bambini di questioni
legate alla sessualità e al genere si possa influenzare e/o si possa
determinare in qualche modo l'orientamento sessuale o l’identità di genere,
molti illustri psicologi a sentire queste stupidità si staranno rivoltando
nella tomba.
Quindi ci sembra fondamentale anche
dal punto di vista culturale la necessità di avere una legge che si occupi
delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale, al genere e alla
disabilità perché ancora c'è molta strada da fare rispetto a queste tematiche e
le cronache quotidianamente riportano episodi di violenza e discriminazione
legate alla sfera della sessualità e del genere.
Pensiamo che se la scuola fosse formata
ad affrontare e a sensibilizzare su certe tematiche probabilmente molti
adolescenti e molti ragazzi/e sarebbero
più tutelati e potrebbero avere il coraggio di affrontare diversamente tutte le
questioni legate al loro mondo interiore.
Chi è contro a questo disegno di
legge in qualche modo nega che ci siano persone che abbiano un orientamento
sessuale diverso da quello “della maggioranza” o che si sentano appartenere ad
un genere diverso rispetto a quello di nascita, ecc. Ma queste persone invece
ci sono, esistono. Sostenere il DDL Zan significa promuovere una legge che
riconosca la libertà di ciascuno di noi ad essere come siamo e ad amare chi
vogliamo senza doverci vergognare o nascondere, tutelandoci soprattutto
dall'odio e dalla violenza, che ci possa permettere di vivere in una società
più serena e libera. Per questo è necessario che il DDL Zan venga discusso
anche in Senato per questo diciamo: #temposcaduto.
sabato 8 maggio 2021
giovedì 6 maggio 2021
LIBERTA' PER PATRICK GEORGE ZAKI la nostra presa di posizione in Consiglio Comunale
Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano di ventisette anni dell’Eipr, importante
associazione che si occupa della tutela dei diritti umani in Egitto, si trova dal 7 febbraio 2020 in
detenzione preventiva, a seguito dell’arresto avvenuto alle 4:30 del mattino al suo arrivo
all’aeroporto de Il Cairo, da parte di funzionari dell’immigrazione, dopo essere partito da Bologna,
dove segue un programma di studi Erasmus.
l’Eipr è una delle poche organizzazioni indipendenti per i diritti umani che coraggiosamente
hanno continuato ad operare in Egitto. Svolge attività di ricerca, documentazione, sostegno
legale, contenzioso strategico e patrocinio in materia di libertà civili, diritti sociali ed economici e
giustizia penale. Inoltre, si occupa dei diritti delle minoranze religiose in Egitto, di documentare la
violenza settaria, rappresentare membri della comunità Lgbt che devono affrontare procedimenti
e lavora a favore della legge per la salute mentale. E’ una delle poche organizzazioni per i diritti
umani che lavora nel campo della giustizia ambientale nel paese. Negli ultimi giorni ci sono stati
diversi arresti tra i leader dell'Eipr da parte delle forze di sicurezza Egiziane, per i quali
l'ambasciatore italiano ha inviato una lettera al ministero degli Esteri del Cairo chiedendone
l'immediata liberazione.
Patrick George Zaki è tuttora detenuto, in attesa che possa ricevere un regolare processo, e
come sottolineato dai suoi avvocati, senza l'evidenza di alcuna motivazione giuridica plausibile.
Tali preoccupazioni sono state condivise anche da Amnesty International e dell'ambasciata
italiana in Egitto. Le Autorità egiziane, dal canto loro, continuano a trincerarsi intorno a non ben
precisate accuse di “sovversione” e “diffusione di notizie false” il che getta un ombra
inquietante su quanto lo stato di fermo sia dovuto a ragioni politiche, legate al suo impegno in
ambito dei diritti civili. I famigliari del ragazzo hanno denunciato le pessime condizioni di
carcerazione a cui esso è sottoposto, aggravate anche delle sue precarie condizioni di salute in
quanto asmatico.
Il gruppo del Partito Democratico di Seveso, esprime grande preoccupazione per la vicenda
sopra descritta, per la privazione della libertà, le condizioni di salute ed il trattamento ricevuto da
Patrick George Zaki; esprime inoltre piena solidarietà a Patrick George Zaki e alla sua famiglia e
ai membri della sua organizzazione. Diamo pieno sostegno all'appello di Amnesty International
per il rilascio di Patrick George Zaki, dei membri della sua organizzazione e per il rispetto dei
diritti umani e della libertà di espressione. Con questo appello vorremo informare il Sindaco, la
Giunta ed i colleghi Consiglieri, circa la gravissima violazione dello stato di diritto che sta
avvenendo in un paese importante come l'Egitto situato nel cuore del Mediterraneo, una
violazione contraria ai valori ai valori di libertà e democrazia che puntualmente esprimiamo in
quest'aula, verso i quali non possiamo rimanere indifferenti.
PARCHEGGI A SEVESO: L’ENNESIMA TASSA CHE COLPISCE I CITTADINI
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