Nadia alla manifestazione di Milano |
In molti in questo periodo si stanno
domandando se il DDL Zan sia davvero necessario. Noi crediamo di sì per due
motivi: è necessario dal punto di vista legislativo e dal punto di vista culturale.
Dal punto di vista legislativo i
detrattori del DDL affermano che la legge contro le discriminazioni c’è già, ci
si riferisce in particolare alla legge Mancino. Anche chi non è esperto in
materia giuridica può cercare la legge Mancino
che all’articolo 1 recitata così: “è punito chi diffonde in qualsiasi modo idee
fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero incita a
commettere atti di discriminazione per
motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Non bisogna essere dei
giuristi per rendersi subito conto che questa legge è incompleta, il DDL Zan,
infatti, interviene per sanare questa mancanza, il disegno di legge prevede
quanto segue: “sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: oppure fondati
sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o
sulla disabilità”. Quindi come si può notare alla legge già in vigore si
aggiungono quelle discriminanti basate sulle questioni legate alla sessualità,
al genere e alla disabilità. Questo agli occhi di noi comuni cittadini può sembrare
un dettaglio ma per un giudice che deve sanzionare un reato questo “dettaglio”
è fondamentale.
Altra questione presente nel DDL Zan è
la richiesta di stabilire una giornata nazionale contro l’omofobia, la
lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del
rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le
discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e
dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità
sociale sanciti dalla Costituzione. In occasione di tale giornata potranno
essere organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile alla
sensibilizzazione contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale,
al genere o alla disabilità.
Le scuole, nel rispetto del piano
triennale dell’offerta formativa e del patto educativo di corresponsabilità,
nonché le altre amministrazioni pubbliche provvedono a promuovere attività
legate a queste tematiche.
Questa richiesta ha scatenato le
critiche più feroci del mondo contrario al DDL e le motivazioni riportate sono
tra le più assurde. Il timore sembrerebbe che parlando ai bambini di questioni
legate alla sessualità e al genere si possa influenzare e/o si possa
determinare in qualche modo l'orientamento sessuale o l’identità di genere,
molti illustri psicologi a sentire queste stupidità si staranno rivoltando
nella tomba.
Quindi ci sembra fondamentale anche
dal punto di vista culturale la necessità di avere una legge che si occupi
delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale, al genere e alla
disabilità perché ancora c'è molta strada da fare rispetto a queste tematiche e
le cronache quotidianamente riportano episodi di violenza e discriminazione
legate alla sfera della sessualità e del genere.
Pensiamo che se la scuola fosse formata
ad affrontare e a sensibilizzare su certe tematiche probabilmente molti
adolescenti e molti ragazzi/e sarebbero
più tutelati e potrebbero avere il coraggio di affrontare diversamente tutte le
questioni legate al loro mondo interiore.
Chi è contro a questo disegno di
legge in qualche modo nega che ci siano persone che abbiano un orientamento
sessuale diverso da quello “della maggioranza” o che si sentano appartenere ad
un genere diverso rispetto a quello di nascita, ecc. Ma queste persone invece
ci sono, esistono. Sostenere il DDL Zan significa promuovere una legge che
riconosca la libertà di ciascuno di noi ad essere come siamo e ad amare chi
vogliamo senza doverci vergognare o nascondere, tutelandoci soprattutto
dall'odio e dalla violenza, che ci possa permettere di vivere in una società
più serena e libera. Per questo è necessario che il DDL Zan venga discusso
anche in Senato per questo diciamo: #temposcaduto.
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