mercoledì 24 febbraio 2021

ABBIAMO LE VASCHE DA CONTROLLARE

 

Lo Chalet al Bosco delle Querce Seveso

Non è difficile comprendere le ragioni per le quali il Comune di Seveso per decisione dell’Amministrazione Lega e Forza Italia abbia rinunciato a gestire direttamente il controllo periodico dello stato strutturale e chimico delle vasche dove sono sepolti i materiali contaminati dalla diossina che come tutti sanno si trovano sul Comune di Meda e Seveso.

Il controllo diretto da parte del Comune ha sempre, negli anni , significato molto per la popolazione Sevesina. Un controllo non demandato a terzi  a sancirne la responsabilità  sulle condizioni ambientali del territorio, da cui deriva un’azione rassicurante per tutti i cittadini, priva d’incertezze, dubbi o malintesi, proprio perché gestita direttamente.

La gestione del Bosco delle Querce è regolata da una convenzione, rivista ogni due anni, con Regione Lombardia che assegna al Comune di Seveso  le risorse necessarie per la gestione pari a 120mila eu per il biennio 21/22 e 160mila eu all’Ente Regionale per i servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) per la gestione e manutenzione del verde.

Grazie alla tempestiva segnalazione del gruppo politicoSinistra e Ambiente di Meda si è venuti a conoscenza che la proposta di convenzione stabilita con Regione Lombardia per il biennio 21/22 non contiene lo stanziamento dei fondi che sino al 31-12-2020 c’erano per consentire al Comune di Seveso di provvedere direttamente al monitoraggio ambientale e alla verifica chimica sul percolato e sulla falda concomitanti con le vasche.

Il Sindaco di Seveso dichiara “che si tratta di una scelta oculata” il fatto che la Regione torni a occuparsi del monitoraggio tecnico sullo stato delle vasche.

Quello che il Sindaco non dice e che invece apprendiamo dal verbale della riunione del comitato tecnico scientifico del Bosco delle Querce tenutasi il 21-12-2020 con la partecipazione dei Dirigenti Territorio del Comune di Meda e Seveso di Ersaf e dei Dirigenti Regionali delle unità operative Aree Protette Parchi, e Bonifiche , che è stato il Comune di Seveso a dichiararsi inadempiente e non in grado di provvedere a un puntuale monitoraggio delle vasche per carenze organizzative e amministrative.

Infatti alla richiesta di rendicontare le attività di smaltimento del percolato, la Municipalità di Seveso rappresentata dal Dirigente Area Territorio Gargarella ammette “le difficoltà di gestire l’attività correlata allo svuotamento /monitoraggio delle due vasche”. C’è di più, non siamo  in grado di quantificare il volume di percolato rimasto nelle vasche.

Non male per un’Amministrazione che della gestione organizzativa degli uffici dove efficienza e managerialità dovevano essere il fiore all’occhiello, nei fatti si dimostra il contrario. Ancor più grave quando questi fatti riguardano il delicato tema ambientale strettamente legato al nostro territorio: Bosco delle Querce e inquinamento da diossina.

Vien fuori tutto il carattere di un’Amministrazione abile nel camuffare la realtà ma carente nei fatti.

Avremmo gradito una limpida trasparenza e onesto coinvolgimento delle forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale considerato che la questione ambientale e la salute dei cittadini sono d’importanza primaria.

A questo punto la richiesta dei Sindaci di Seveso e Meda a Regione Lombardia di una puntuale verifica dello stato dell’impianto delle vasche è conseguenza necessaria e urgente. Serve conoscere quanto prima la reale condizione.

Ci saremmo aspettati e in prospettiva lo auspichiamo una maggior collaborazione sinergica tra Comune di Meda e Seveso. Un contributo d’innovazione progettuale e gestionale che la contemporaneità richiede e sollecita nella gestione territoriale e ambientale, ancor più pregnante e esigente quando il Sindaco di Meda è anche Presidente di Provincia.

Invece abbiamo rappresentato un fiasco e una totale inadempienza.

Anziché proseguire nella strada del rilancio progettuale in campo ambientale e ecologico, l’Amministrazione Comunale di Seveso sembra essere concentrata al solo trasferimento presso lo   “chalet” del Bosco delle Querce di  parte degli uffici comunali (a nostro avviso tutti gli uffici Comunali devono stare ubicati sotto lo stesso tetto del Palazzo Municipale) e si dimentica o non è stata capace di adempiere al monitoraggio e controllo delle vasche dove sono seppellite i materiali inquinati.

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