sabato 20 ottobre 2018

Grillo confuso? Lo Spread di Berlusconi non andava bene, quello di Grillini e Leghisti invece si.

Correva l'anno 2011. Lo Spread saliva e a luglio arrivò a livelli simili agli attuali. Beppe Grillo, capo indiscusso del Movimento Cinque Stelle, scrisse al Presidente della Repubblica Napolitano.

Perchè, secondo Beppe Grillo, il Governo Berlusconi: "è squalificato, ha perso ogni credibilità internazionale, non è in grado di affrontare la crisi che prima ha creato e poi ha negato fino alla prova dell'evidenza". Continua dicendo che le Banche "sono a rischio, hanno 200 miliardi di euro titoli pubblici e 85 miliardi di sofferenze". Oggi invece le banche hanno 370 miliardi di euro in titoli pubblici e hanno soffrenze per 123 miliardi. Praticamente un pericolo doppio oggi rispetto a quello denunciato da Grillo nel 2011.
E se una Banca italiana fallisce è un grosso problema per i risparmiatori italiani, non è invece un problema per gli 'investitori internazionali'.

Ovviamente Grillo sottolineava le conseguenze di quelle politiche Berlusconiane.
Cioè diceva che è il debito che ci permette di pagare le pensioni, i servizi essenziali, gli stipendi pubblici. Quindi l'Italia non poteva 'rinunciare al debito' ma avremmo pagato più interessi sul debito (come sta accadendo oggi) e questo avrebbe provocato un'aumento delle tasse e tagli alla spesa sociale.

Ma va?  E perchè oggi queste considerazioni di Beppe Grillo non sono più valide? Grillo oggi sta in silenzio.

Una differenza è che nel 2011 Governava Berlusconi, nel 2018 i grillo-leghisti. Sarà una differenza importante per Beppe Grillo?

Un'altra differenza è il debito. In 7 anni è aumentato dal 120% al 130%. Quindi oggi la situazione è più pericolosa. Fino a sei mesi fa però questo grandissimo debito stava calando. E quindi i 'mercati internazionali' erano tranquilli. Sapevano che il debito era aumentato tanto nel 2011 e nel 2012 ma che negli anni successivi l'aumento era stato più moderato e che ,negli ultimi anni, aveva finalmente iniziato a scendere.

Ma il 'consenso politico' viene prima delle teorie economiche.
Purtroppo, oggi come nel 2011, il conto che le 'teorie economiche' prevedono lo pagheranno gli italiani tra qualche mese/qualche anno/qualche decennio.
E gli italiani tra qualche decennio si faranno la stessa domanda che si fanno oggi: "ma chi ha creato questo enorme debito che ci rovina?"

La risposta è che avranno contribuito a creare quel debito Conte, Di Maio, Salvini (con i grillini e i leghisti). Lo stanno facendo davanti agli occhi di tutti noi.

Roberto Fumagalli

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