Alcune settimane fa avevo segnalato la presenza, nella commissione del ministero dei Trasporti che doveva far luce sulle responsabilità del crollo del Ponte Morandi, di due persone che in passato avevano avuto un ruolo (di controllo, per conto del ministro) nelle pratiche relative al Ponte Morandi.
Queste persone (Ferrazza e Brencich) oggi non fanno più parte della commissione.
Alle due persone già indicate si aggiunge un'altra persona che non doveva far parte della commissione ministeriale sul Ponte Morandi: Bruno Santoro, dirigente del ministro dei Trasporti.
Ha ricevuto un avviso di garanzia: significa che ha avuto un ruolo nelle procedure (immaginiamo di controllo) relative al Ponte Morandi.
Metà delle persone incaricate dal grillino Toninelli nella commissione avevano avuto un ruolo nella gestione del Ponte! Così non va bene: la commissione d'inchiesta del ministero doveva essere nominata con la massima traspartenza possibile.
Chi indaga per conto del ministero dei Trasporti deve essere estraneo a qualsiasi procedura che nel passato abbia coinvolto il ponte Morandi. Ovviamente questo principio vale anche per l'altra indagine, quella della Magistratura, ma finora i magistrati non si sono appoggiati a persone che avevano avuto un ruolo nella gestione del Ponte Morandi.
Spieghiamo al ministro Toninelli un concetto molto semplice: se si indaga su qualcosa le persone indagate non possono far parte della commissione che indaga!
Questi errori stanno già causando ritardi. Adesso mancano metà dei membri della commissione d'inchiesta ministeriale. La verità sul Ponte Morandi va ricercata in modo serio, non come stà facendo Toninelli.
Roberto Fumagalli
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