giovedì 18 aprile 2024

GUERRA ALL'ANTIFASCISMO A SEVESO: TEMPI BUI



Chi oggi vi dice che il fascismo non esiste più, si sbaglia. E anche di grosso. Ci sono tanti esempi di neofascismi in Europa e nel mondo che ci vorrebbe un trattato per elencarli tutti. 

In Italia il primo partito è Fratelli d'Italia, erede di quel Movimento Sociale Italiano che raccoglieva gli ex repubblichini e i reduci del Ventennio. 

Ne conoscerete molti che farneticano che "quando c'era lui i treni arrivavano in orario" o altre bestialità, tanti pressapochisti che sminuiscono i continui attacchi che i governi di destra conservatori portano alle libertà degli individui. 

D'altronde è difficile poter chiedere il contrario a chi in Europa è amica e amico di Orban e Le Pen. 

Ricordiamo che in Ungheria la nostra connazionale Ilaria Salis, monzese, è in carcere senza prove concrete e tenuta in catene durante il processo per aver presenziato e espresso il suo dissenso verso una manifestazione nazista. 

Oggi più che mai serve ribadire a voce alta che siamo tutti antifascisti e che il fascismo è un male assoluto. 

Ne abbiamo discusso nella nostra sede sabato sera con Cecco Bellosi, autore del libro "sotto l'ombra di un bel fior" (il nostro Circolo ne ha regalato una copia alla Biblioteca di Seveso) che ci ha portato le memorie dei partigiani di Dongo che catturarono e fucilarono Mussolini. 

Ne parleremo domenica 21 al Museo Diffuso della Resistenza a Torino durante la Gita del Partigiano. 

Perché la memoria va mantenuta, così come l'attenzione verso chi si insidia nelle fila del governo mascherato da liberale ma in realtà vuole riportarci ai livelli del Ventennio. 

A questo scopo, l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) rappresenta l'associazione che per definizione tiene viva la memoria tramite i ricordi tramandati da chi, anche se non c'è più, ha lottato per la nostra libertà dall'invasore nazista e dalla dittatura fascista. 

Cosa c'è di più eclatante e trasparente nel voler cancellare questa memoria collettiva, che sminuire in occasione del 25 aprile l'Anpi come una delle tante associazioni del territorio, togliendole la parola e lasciandola in un angolo? 

Questo è ciò che sta succedendo a Seveso: accadde già cinque anni fa e si ripete oggi con questa amministrazione composta sempre dagli eredi dell'MSI, dalla Lega per Salvini, amico di Orban e dai loro compagni di banco. 

Si nascondono dietro alla laicità del 25 aprile, accusando l'Anpi di essere schierata (ma l'Anpi non nega a nessuno di potersi iscrivere, di qualunque appartenenza politica sia), per poi far celebrare una Messa davanti al monumento dei caduti (luogo laico) che laica non è, quando l'unico scopo è di rivoluzionare e rileggere la storia per denigrare i liberatori e riabilitare gli oppressori. 

Si vergognino i rappresentanti di questa amministrazione che se oggi possono parlare liberamente è perché uomini e donne di diversi schieramenti politici, antifascisti, hanno lottato anche per loro: potrebbero essere i loro nonni e bisnonni che oggi, a causa della loro insipienza, rischiano di essere cancellati con un colpo di spugna. 

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