giovedì 9 giugno 2022

A PROPOSITO DI REFERENDUM

 




Domenica siamo chiamati alle urne sui quesiti referendari sulla Giustizia.

Referendum voluti da Lega e Partito Radicale ma è bene ricordare che formalmente sono stati deliberati e voluti da nove consigli regionali a guida centrodestra.

Tra i quesiti ammessi non ce ne sarà nessuno di quelli d’iniziativa popolare: la Consulta, infatti, ha bocciato sia il referendum sul fine vita sia quello sulla depenalizzazione della coltivazione privata di cannabis. Temi a mio avviso più fruibili e consoni ad una consultazione popolare.

La riforma  della Giustizia ci viene richiesta dall’Europa ed è legata ai contributi del recovery plan detto in parole povere: vi diamo dei soldi per recuperare i danni economici dalla pandemia ma Voi Italia, dovete fare alcune riforme, tra cui appunto quella della Giustizia.

Ora, io credo che le riforme su materie complesse come la Giustizia tocchino al Parlamento senza strumentalizzazioni o facili sintesi come dei referendum abrogativi possano includere e prevedere. Una proposta di riforma è in esame del Parlamento e porta il nome della Ministra di Giustizia Cartabia ma l’esito è ora condizionato dai referendum.

Per capire di cosa si tratta puoi leggere qui

Il Partito Democratico lascia libertà di voto anche se  chiaramente dalle parole del nostro Segretario Nazionale Enrico letta che potete ascoltare qui (direzione nazionale del 17 maggio) si può comprendere la nostra posizione rispetto a dei referendum che se votati portano più problemi di quanti ne risolvono.

Nadia Urbinati politologa ha scritto sul quotidiano Domani: “Al di là delle convenienze di bottega, i quesiti messi a referendum oltre a essere astrusi e di difficile comprensione per la stragrande maggioranza dei cittadini, sono inoltre controversi nella forma, nella mentalità e nei contenuti.  Nella forma: la riforma della giustizia diventa una materia di propaganda elettorale quando dovrebbe essere il parlamento e il governo a impegnarsi responsabilmente e con competenza… Ma i quesiti sono anche controversi per la mentalità che li alimenta, segnati da una forte diffidenza nei confronti della magistratura, della giustizia e del controllo della legalità.”

Gianluigi Malerba

Nessun commento:

Posta un commento

IL 25 APRILE SIAMO QUI CON LE NOSTRE BANDIERE PER RIAFFERMARE LA LIBERTà E LA DEMOCRAZIA DELL’ITALIA LIBERATA

IL 25 APRILE SIAMO QUI CON LE NOSTRE BANDIERE PER RIAFFERMARE LA LIBERTà E LA DEMOCRAZIA DELL’ITALIA LIBERATA Un anno prima dell’omicidio di...