A 45 anni dall'incidente ICMESA la nostra azione politica si concentra sull'idea che un Bosco delle Querce più grande è possibile ed è un progetto da perseguire coinvolgendo Comuni e loro cittadini, Regione e Pedemontana oltre a cogliere le opportunità che possono derivare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Depositato in Consiglio Comunale una mozione e una interpellanza.
Organizzato una raccolta firme a partire da 3 luglio dove saremo presenti al Bosco delle Querce dalle ore 15 per promuovere la seguente petizione
PETIZIONE DI
SENSIBILIZZAZIONE SULL’IDEA DI FARE UN BOSCO DELLE QUERCE PIU’ GRANDE
Sono passati 45 anni dall’incidente
Icmesa è venuto il tempo di promuovere l’allargamento del Bosco delle Querce
per iniziativa progettuale della politica.
Nel 1983 si decise di progettare, in quella che era la Zona “A” (“A1″-”A5″), un
parco, il futuro Bosco delle Querce. I lavori ambientali e forestali iniziarono
nel 1984 e terminarono nel 1986. Alla fine del 1986 la cura del parco fu
affidata all´Azienda Regionale delle Foreste (ARF). Inizialmente vennero messe
a dimora 5.000 piante arboree e piantati 6.000 arbusti. Grazie agli ulteriori
interventi e alla cura dell´Azienda Regionale Foreste alla fine del 1998 il
parco comprendeva 21.753 piante arboree e 23.898 piante arbustive ossia un
patrimonio quadruplo rispetto all´impianto iniziale ereditato dall´Ufficio
Speciale per Seveso.
La scelta di realizzare un bosco dopo l´asportazione del terreno si deve anche
ai movimenti popolari che sorsero a Seveso dopo l´incidente e che si opposero
con forza alla decisione iniziale della Regione Lombardia di costruire un forno
inceneritore per bruciare tutto il materiale inquinato.
(tratto
da “Seveso e l´Icmesa dall´insediamento della fabbrica al “dramma” del 10
luglio 1976″ tesi di Massimiliano Fratter corso di laurea in Storia. Anno
Accademico 1998/99)
Ora dopo 45 anni dall’incidente
Icmesa la realizzazione della Pedemontana Lombarda tratto B2 invade per una
parte il Bosco delle Querce, con questa petizione chiediamo invece
l’allargamento ai margini ovest del Parco esistente e a est della superstrada Mi Meda del Bosco
con una progettazione esemplare capace di attenuare l’impatto stradale con
nuove piantumazioni e piste ciclo pedonali
da connettersi con il vicino parco agricolo del Meredo (Plis GruBria).
Un progetto che merita di essere sviluppato anche in concomitanza e con
le opportunità tratte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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