Cari, Care
Vi scrivo nel tempo del
coronavirus. Un'emergenza che mai avremmo pensato di vivere. E che per certi
versi ci ha colto impreparati.
Diciamo la verità quando sentivamo le notizie provenire dalla Cina ci
sembravano così distanti e la distanza era il metro del nostro apparente conforto.
Invece in un mondo grande ma di fatto interconnesso siamo tutti coinvolti.
Questa interconnessione la
conosciamo sulla nostra pelle, sulla nostra vita, e da qui è bene dircelo
subito non si torna indietro. Non c'è ragione, non c'è fattibilità, non c'è vantaggio.
Ma queste sono considerazioni di
carattere geopolitico e macroeconomico, che lasciamo per il dopo.
Questo è il tempo dell'emergenza,
della responsabilità di ognuno e delle competenze di ognuno ed è il tempo delle
Istituzioni.
Ogni cittadino ha un ruolo nella
società chi più chi meno; è questa
interconnessione di ruoli a formare la società e da essa non si sfugge. Serve la reazione di tutti mettendo al centro
un equilibrato rapporto tra diritti e doveri. A nessuno è concesso dipendere
gratuitamente senza la manifestazione del proprio dovere. Questo è un altro
aspetto che l'emergenza mette in
chiaro. I medici tutti di famiglia e
ospedalieri, gl'infermieri, i farmacisti adempiono al loro dovere con dedizione
e rigore che non possiamo che inchinarci al cospetto di coloro che stanno in
prima linea. Ma in tanti sono chiamati a compiere il loro dovere per fornire e
garantire ciò che nella nostra società complessa è ritenuto essenziale.
C'è un'essenzialità materiale da
garantire per non scivolare verso il panico sociale e il grande caos.
E c'è un'essenzialità immateriale
tutta da scoprire e imparare sul campo martoriato da lutti da covid19 e che si riconosce nei nostri doveri.
E’ l’immaterialità delle
competenze e nel saperle riconoscere, è l’immaterialità della solidarietà e dei
comportamenti responsabili, è l’immaterialità della sana e corretta informazione
ad esempio.
In queste settimane trovo
inaccettabile ogni meschino tentativo di propaganda e speculazione politica. Quando
invece la storia c’insegna che nei
tragici momenti delle emergenze tutti (maggioranza e opposizione) si devono
trovare al fianco delle Istituzioni fortificandole e manifestando con limpida e onesta chiarezza
l’autorità democratica del Governo protempore.
Una società moderna e democratica
non può inseguire sempre e ossessivamente l’onda mediatica della competizione
politica (dalla p minuscola) men che meno in momenti come questi.
Un altro aspetto che appare con
assoluta chiarezza è il livello di organizzazione dello Stato.
Chiamiamo Governatori Presidenti
di Regione che Stato non lo sono. E non c’è Presidente di Regione che si sia sottratto dal fare una o più ordinanze o comunicato per dire Io ci sono Io conto, sono il
governatore.
Fateci caso non c’è stato
Presidente di Regione che abbia semplicemente detto cari cittadini seguiamo con
rigore e mettiamo in atto le direttive che arrivano dal Governo. Tutti a
lustrare la propria “corona” in una logica involutiva a dir quasi feudale.
Guarda caso siamo l’unico Paese
con un sistema bicamerale dove entrambe, Camera e Senato hanno le stesse competenze. Mentre in tutti i
Paesi evoluti dove il sistema è bicamerale una Camera è l’espressione dei territori.
La disfunzione, se osserviamo senza
reticenze e pregiudizi è evidente in questi tempi.
Ma anche per questo ci sarà
un dopo.
Come sicuramente ci sarà un dopo,
per valutare il nostro sistema sanitario frantumato in tante Regioni. Un sistema quello sanitario policefalo e ambivalente tra pubblico e privato.
Ci sarà anche un dopo come conseguenza delle azioni e delle mosse in ambito economico. Molto è destinato a cambiare: molti sono i rischi nel rapporto tra offerta e consumi; nel livello salariale dei lavoratori giovani e meno giovani; nel rapporto debito pil. Ma questi rischi vanno affrontati ora senza esitazione e in ambiti sovranazionali.
Ora dobbiamo fare ogni sforzo per vincere, perchè c’è
sempre un “dopoguerra” e l’ottimismo ci deve guidare e far sperare. Ci salviamo
se sappiamo cantare in coro.
Da Segretario di Circolo posso
virtualmente abbracciarvi tutti, suggerirvi
di seguire le informazioni corrette e sul nostro sito abbiamo pubblicato una
serie di link a riguardo. Economicamente e socialmente l’azione del Partito
Democratico al Governo è ampia e intensa nel non dimenticare nessuno.
Complicato e difficile. Nessuno sarà lasciato solo.
Lasciatemi esprimere tutta
la vicinanza alle famiglie colpite
dall’epidamia alle sofferenze e al dolore di chi ha perso i propri cari.
Solidarietà con il Sindaco della
nostra città come a tutti i responsabili delle Istituzioni per l’impegno, la dedizione e la fatica che
l’emergenza impone.
Sosteniamo l’aiuto agli Ospedali della Regione con donazioni e
contributi come dal link che trovate sul
sito www.pdlombardia.it/covid-19-sosteniamo-i-nostri-ospedali/
Se qualcuno necessita di
qualunque cosa o un’ informazione o semplicemente vuole dialogare, scriveteci
al nostro indirizzo mail
sevesopd@gmail.com
lasciate se volete il cell. Verrete richiamati.
Il nostro sito
Questa lettera è inviata a tutti
gl’iscritti e simpatizzanti
Un caro saluto, insieme con forza
e serietà ce la faremo.
Gianluigi Malerba
Segretario di Circolo Seveso