Si avvicina la Legge di bilancio. A settembre il governo giallo-verde dovrà, per la prima volta dalla sua nascita, confrontarsi con i numeri economici avendo un'unica certezza: i soldi non crescono sugli alberi.
Se in campagna elettorale è facile promettere reddito di cittadinanza (secondo l'INPS costa € 38
miliardi all'anno, secondo i grillini € 15 miliardi), la flax tax (costa € 60 miliardi), la riforma del sistema previdenziale (almeno 5 miliardi).
La realtà è meno interessante rispetto alle promesse grillo/leghiste. L'ultimo DEF (Documento di Economia e Finanza) stimava il deficit dell'Italia per il 2018 all' 1,6%. A cui vanno aggiunti 1-2 decimali per il peggioramento dei rendimenti dei Titoli di stato dovuto all'aumento dello spread e altri 1-2 decimali per il rallentamento dell'economia mondiale (forse per effetto della guerra dei dazi, forse per altro... sta di fatto che l'economia mondiale rallenta e con essa quella italiana). Non descrivo altri piccoli aumenti.
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Insomma, più o meno, adesso possiamo stimare un deficit 2018 intorno al 2%.
Inoltre c'è da neutralizzare l'aumento dell'IVA. Se non si trovano circa 12,5 miliardi di euro dal 1 gennaio 2019 aumenterà l'IVA. Con un costo stimato di più di 300 euro a famiglia.
C'è poco da star tranquilli. Gli annunci ripetuti di Salvini ("prima gli italiani, i vincoli dell'unione europea non ci interessano se ci rimettono gli italiani") sono pura propaganda. Anche a me certi vincoli europei non piacciono perchè non ne capisco la logica: non c'è praticamente distinzione tra spese ed investimenti.
Però, in misura molto maggiore rispetto ai vincoli europei, non mi piace fare debiti.
Perchè i debiti, prima o poi, li paghi. E se non sei in grado di pagarli, come è successo alla Grecia, poi vengono a comandare a casa tua gli altri cioè quelli che ti hanno prestato i soldi.
Quindi auguro all'Italia che a settembre il governo giallo-verde non ci consegni ai creditori! Sarebbe una bruttissima cosa per l'Italia.
Loro, i grillo/leghisti, griderebbero al complotto. Un po' come sta facendo il leader turco Erdogan. La lira turca si è svalutata del 30% (se non tieni i conti in ordine...) e lui invece di sistemare l'economia turca (il ministro dell'economia è un suo familiare) grida al complotto dei mercati finanziari contro la Turchia. Un po' come fece Berlusconi nel 2011.
Non torniamo indietro. Abbiamo già dato per superare la crisi del 2011!
Roberto Fumagalli
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